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LA SINDROME DI OTELLO

La gelosia. 

Quel senso di inquietudine misto a rabbia che può portare con sè oppressione al petto, notti trascorse tra insonnia e incubi, perdita di concentrazione, dolore lancinante allo stomaco, depressione.

Mai come in questi casi si manifesta, in tutta la sua potenza, il meccanismo della profezia che si autorealizza: la gelosia eccessiva, martellante, indagatrice allontana l’altro, ci fa perdere di fascino e ci sminuisce.

Aveva ragione Charles Joseph de Ligne: “Essere geloso di qualcuno significa nominare il proprio successore”

 

La persona TROPPO gelosa ha perso di vista sè stessa e a nessuno piace stare con chi si è smarrito. 

La terapia in questi casi non parte dal TOGLIERE la gelosia ma dal RITROVARE la propria sicurezza.

 

MA UN PO’ DI GELOSIA CI VUOLE!

 

È davvero difficile trovare il q.b. della gelosia (il famoso quanto basta delle ricette di cucina!); quello che sappiamo è che la gelosia è inversamente proporzionale alla nostra autostima. 

Sentirsi più belli e più interessanti non ci mette al riparo assoluto dal tradimento ma ci permette di sopportare meglio quell’agitazione che inevitabilmente sentiamo quando temiamo di perdere qualcuno.

 

Vista così allora la gelosia “utile” è quella che ci ricorda quanto il corteggiamento nella coppia non vada mai perso di vista e quanto la cura di sè sia un ingrediente fondamentale di questo corteggiarsi sempre. 

Quella DANNOSA la si riconosce perchè ci imbruttisce, irrita l’altro, e arriva sempre da un senso costante di inferiorità rispetto agli altri.

 

“La gelosia ha da entrar nell’amore come nelle vivande la noce moscata.

 Ci ha da essere ma non ci ha da sentire”. 

Francesco Algarotti

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